Tutte le odierne razze di cani si sono evolute, in un periodo o in un altro, da antichi cani aborigeni e ora vengono chiamate “razze” o “razze allevate.”
Altre razze sono state ottenute con l’allevamento selettivo che prevede il mantenimento in cattività in ambienti strettamente controllati. In questo modo gli individui hanno perso forza fisica e sono diventati dipendenti dal cibo e dalla gestione dell’uomo.
Il Mastino Tibetano “Wild Type”aborigeno invece, appartiene a razze naturali, che non sono mai state oggetto di quella manipolazione genetica, pianificata, deliberata e intenzionale che mira ad incrociare una razza con un’altra .
In realtà, essi sono molto simili agli animali selvatici.
Ogni popolazione di un particolare tipo di Mastino Tibetano ha la propria area di distribuzione geografica.
Essendo animali domestici e collaborativi con la popolazione, possono quindi certamente essere definiti come appartenenti a delle razze etno-geografiche.
Allo stesso tempo, come Mastini Tibetani selvatici, ciascuna di tali razze etno-geografiche è un prodotto della lenta evoluzione della loro vita al servizio dei gruppi sociali, nei quali hanno efficacemente lavorato al fianco dell’uomo.

Questi animali sono stati oggetto di selezione naturale e antropica per ottenere una migliore qualità del lavoro da loro svolto.
Questa selezione attuata dall’uomo, ove è stata messa in atto, è stata molto sottile; una specie di selezione “inconscia”, che può essere considerata come una particolare forma di selezione naturale ma basata sulla conoscenza moderna della zootecnia, della scienza animale e della genetica.
Il tipo selvatico “Wild Type”vive e lavora per le persone in condizioni di libertà quasi illimitata, questi individui non sono mai, o sono raramente, confinati.

Sono irregolarmente alimentati (a volte non vengono alimentati per alcuni giorni), in alcuni casi arrivano ad attaccare le loro pecore per sfamarsi….ma in questo malaugurato caso, il proprietario non incolperà mai il suo cane, perché è molto più conveniente sacrificare una pecora pur di continuare a garantire la sicurezza di tutta la mandria.

Nelle zone pastorali si accoppiano liberamente e nella maggior parte dei casi crescono i loro cuccioli senza l’assistenza dell’uomo.
Vivono con gli umani in una specie di simbiosi e non come animali “catturati”, “costretti”, “schiavizzati” o più semplicemente “viziati”dalla domesticazione.

Naturalmente, ottengono a loro volta dei benefici dalla condivisione di una vita con gli umani, come la protezione dai predatori selvatici.
Quest’ultima è particolarmente evidente, quando persone e cani vivono in climi estremamente duri, come ad esempio nelle regioni del Tibet oltre i 4000 metri di altitudine , dove entrambi, uomini e mastini, sono letteralmente interdipendenti per la sopravvivenza.
Tuttavia, in un ambiente in cui tutti lavorano per ottenere il pane quotidiano, un cattivo cane da lavoro, può non essere trattato molto bene e molto probabilmente non venire allevato.
Anche se raramente vivono confinati e si accoppiavano liberamente, cuccioli di cagne favorite o cuccioli nati dai migliori maschi da lavoro, vengono ”prescelti” e cresciuti per rimpiazzare i cani adulti che si avvicinano all’invecchiamento.
Questo tipo di selezione ha favorito l’eliminazione dei soggetti meno adatti e la conservazione degli esemplari migliori .
Il Mastino Tibetano selvatico è ben noto per il suo carattere indipendente. Vengono spesso chiamati “teste dure”, ”testardi” e talvolta “stupidi”.
Questo perchè si annoiano facilmente specie quando si pretende che essi apprendano e riproducano comportamenti innaturali quali numeri da circo o altri gesti che non rientrano nella loro natura.
Invece nel loro ambiente naturale, mostrano una grande intelligenza, riescono nell’esecuzione di compiti incredibilmente complessi e fanno tutto da soli.
Sin da cuccioli vengono cresciuti con la mandria e iniziano a lavorare con i cani più anziani,seguendoli liberamente e partecipando alla protezione del gregge.
Per tutti questi cani, il lavoro è una parte naturale della loro vita di tutti i giorni.
Anche l’individuo selvatico è utile per le persone ma esso si comporta ovviamente in modo diverso infatti l’intera sequenza dei comportamenti di un cane aborigeno al lavoro, è sorprendentemente simile alla sequenza dei comportamenti attuati dai lupi, notoriamente programmati per vivere e cacciare in branco.
Tuttavia, per i cani, i padroni umani e gli altri animali domestici sono diventati sia una parte del loro branco che un elemento essenziale per la loro stessa vita e del loro ambiente e quindi il bestiame non rappresenta più una preda ma un qualcosa da proteggere insieme al territorio.

Il Brog-khyi ossia “cane da pastore”, è un cane dall’origine pura, che non ha subito alcuna influenza dalle altre razze; esso vive specialmente nelle pianure erbose della zona di Hequ: vasto territorio, grande una volta e mezzo l’Italia, che si presenta a forma di drago, con la testa immersa nella sabbia del deserto del Gobi, la schiena confinante con le antiche terre mongole e la pancia schiacciata dalle impervie cime dei Monti Qilian.
La vastità dei suoi spazi e la varietà dei suoi paesaggi naturali lo rendono ancora oggi il luogo ideale dove osservare il puro e antico Mastino del Tibet.
“La nostra passione per questa razza è iniziata nel 2006 , da allora ci siamo recati in Cina in diverse occasioni . Inizialmente abbiamo visitato le zone più conosciute e abbiamo avuto la possibilità di incontrare diverse persone con le quali abbiamo parlato e condiviso informazioni e consigli utili.
Successivamente, grazie ai racconti e all’amicizia stretta con alcuni anziani tibetani e cinesi, abbiamo deciso di orientare i nostri viaggi ed il nostro interesse verso le zone pastorali per approfondire la conoscenza del “tipo selvatico” di cui avevamo solo sentito parlare.
E’ stato così possibile portare con noi un paio di esemplari provenienti da quelle stesse aree da noi visitate….veri ed autentici individui di “tipo selvatico”.
Questa decisione è stata presa nella speranza di contribuire a preservare la pura razza del Mastino del Tibet, cercando al contempo di offrire a questi “nuovi amici” un ambiente familiare e rispettoso delle loro nobili origini.
Congratulazioni per l’interessantissimo resoconto sul TM nativo e non. Ottima e approfondita conoscenza di questi meravigliosi animali.