Introduzione
Ci sono luoghi in cui non abbiamo mai messo piede ma che, grazie alla lettura, ci è sembrato di conoscere, di esserci stati, di averli vissuti.
Grazie ad avventurieri formidabili, a uomini capaci di comunicare il loro amore per il viaggio, per il cammino, per la strada, abbiamo esplorato il mondo, conosciuto le persone, osservato i particolari, percepito gli odori.
Questa è la grandezza delle storie chiuse nei libri che ci permettono di percorrere chilometri di strade per compiere viaggi di conoscenza e di esperienze uniche.
Nonostante la storia che ci hanno raccontato i “testimoni del tempo “, risalire alle origini della storia tibetana non è compito semplice, in quanto la genesi di questo popolo si perde – secondo interpretazioni storiografiche spesso discordanti – alle origini dell’umanità .
Il Tibet, comunemente conosciuto come “il Tetto del Mondo”, è situato nel cuore dell’Asia e, dal punto di vista ambientale, è una delle più importanti regioni del mondo. Situato a nord dell’India, del Nepal, del Buthan e della Birmania, a ovest della Cina e a sud del Turkestan orientale, si estende per circa 2.500 chilometri da ovest a est e per 1.500 da nord a sud, raggiungendo una superficie di 2.5 milioni di chilometri quadrati .
Dal punto di vista ecologico, il Tibet presenta un territorio equilibrato e stabile perché la conservazione dell’ambiente è sempre stata una prerogativa essenziale della vita quotidiana dei suoi abitanti.
I tibetani hanno sempre vissuto in armonia con la natura, grazie alla loro fede nella religione buddista che riconosce in modo assoluto l’interdipendenza di tutti gli elementi esistenti sulla terra, siano essi viventi o non viventi. Nel rispetto di questo concetto, il Governo Tibetano ha stabilito il divieto di caccia, facendosi così testimone del più efficace sistema di protezione ambientale di tutte le terre abitate del mondo moderno.
Per quasi duemila anni il Tibet, composto dalle tre regioni amministrative denominate Kham, Amdo e U-Tsang, è esistito come una nazione sovrana.

La regione U-Tsang, che copre un’area di 686.000 km quadrati e ospita due milioni di Tibetani, è l’area più popolata ed in essa sono situate le città più densamente popolate come Lhasa ,Gyantse e Shigatse.
Il suo territorio è costellato da piccoli e grandi laghi, di acqua dolce o salata e da numerose ed importanti sorgenti termali. Nei dintorni dell’Himalaya si trovano aree caratterizzate dalla presenza di strabilianti ricchezze archeologiche, come gli antichi Templi, il Palazzo del Potala, il tempio Jokhan, il Tashilumpo, il Barkhor e il famoso Monte Sacro Kailash.
L’altra area detta Kham è collocata nell’angolo orientale dell’altopiano tibetano.
Il Kham è una vasta area che copre oltre 924.000 km quadrati e ospita circa 2 milioni di tibetani, ovvero il 35 % della popolazione totale tibetana.
E’ una regione naturale e molto diversificata, tradizionalmente nota come “Chushi Gang” che significa “4 fiumi e 6 altopiani” ed è proprio in questa area che nascono alcuni dei fiumi più lunghi e importanti dell’Asia.
L’Amdo è una regione storica del Tibet e si trova nell’angolo nord-est dell’altopiano tibetano.
Essa copre un’area di oltre 645.000 km quadrati e ospita il 25 %della popolazione totale tibetana.
Oggi l’Amdo è coperto in gran parte da praterie tra le più ampie del Tibet, esse si trovano a 3000- 3500 metri sul livello del mare e sono perfette per il pascolo di yak, pecore, capre e cavalli e , anche se molti nomadi si sono trasferiti in piccoli villaggi, molti altri vivono ancora seguendo la tradizione, nelle tende di lana di yak.
Gli inverni a Amdo sono molto estremi con temperature molto fredde che, su alcune cime di montagna presenti sul territorio di competenza della prefettura di Golok, raggiungono regolarmente i -20° , mentre nella contea di Mado, a circa 4300-4700 metri, spesso raggiungono anche i -30° accompagnate da forti nevicate anche nel periodo estivo.
Dopo questa breve introduzione in merito alla ripartizione geografica del Tibet, è interessante sottolineare come , nonostante l’evoluzione degli scambi commerciali e religiosi, il Mastino Tibetano si sia adattato alle diverse aree climatiche, dando origine ad alcune varietà locali, grazie alla vita nomade condotta dai suoi proprietari.
Anche se attualmente è possibile individuare alcune particolari tipologie di mastino in alcune aree specifiche, questo non vuol dire che in questi territori esse siano le sole ad essere presenti. Infatti, in queste zone è possibile comunque trovare esemplari di mastini tibetani “testa di tigre” , “testa piccola di leone” o “grande testa di leone”; ciò vuol dire che se si desidera incontrare una specifica tipologia di mastino, è consigliabile recarsi in alcuni posti specifici che analizzeremo di seguito in alcuni articoli nel nostro blog.
BUONA LETTURA!!!!
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