Una visita legittima al campo è basata comunque sull’ipotesi o speranza che qualcuno venga ad accoglierci e a calmare i cani .Una volta accettato e riconosciuto come ospite,il forestiero deve comunque rimanere dentro la tenda ed uscirne solo sotto stretta sorveglianza o meglio scorta,del padrone dei cani. In caso faccia visita a più tende l’ospite dovrà essere”scortato”dal padrone dei cani di ogni singola tenda.

Di notte il campo è affidato esclusivamente ai cani che raddoppiano il loro grado di vigilanza. Il loro forte ed improvviso latrato notturno se da un lato offre sicurezza e protezione,dall’altro rende difficoltoso il sonno di chi è all’interno del campo condannandolo ad una specie di cronica dormi/veglia. Ma probabilmente i tibetani non ci fanno più caso e vivono in simbiosi con i ritmi dei loro cani.
Ma non solo gli sconosciuti corrono dei rischi. Tutti i membri di un campo, adulti o bambini, sono a”rischio cani”nel loro stesso campo. Il rischio è rappresentato dalle probabilità di essere morsicati. I morsi dei cani hanno molte volte richiesto interventi di immediato soccorso.
Questi incidenti possono provoca re dispiacere e disappunto ma un attacco dei cani, anche se mortale, non
porta a conflitti e rappresaglie ma viene considerato come una morte accidentale come quelle avvenute in
una improvvisa rissa o inseguito ad uno sparo accidentale di arma da fuoco.
La sicurezza creata dalla presenza dei cani non si limita a preservare il campo da incursioni esterne di
sconosciuti, di ladri o di animali ma viene garantita anche all’interno del campo stesso.
In pieno giorno molte delle cose di proprietà sono sparse qua e la intorno alla tenda. Vestiti ,scarpe, panni
stesi ad asciugare ,pelli tinte ed esposte al solo, formaggio in lavorazione ed ogni altro genere di cose di
quotidiano utilizzo è lasciato al di fuori della tenda o appeso ai fili per stendere. Grazie alla presenza dei
cani ,niente può essere prelevato o rubato ed il gruppo evita così quegli inutili bisticci alimentati dal
sospetto che”qualcuno abbia rubato qualcosa a qualcun altro”.
Oltre all’ovvio ruolo di creare sicurezza, e di conseguenza di tenere lontano gli altri dalla propria tenda,i
cani dei pastori nomadi del Tibet hanno un ruolo nel creare e mantenere zone delimitate entro le quali
ogni proprietario di tenda ha la privacy e la sua distanza”sociale”;entrambi elementi di cui questa società
ha bisogno.
Per capire meglio tutto ciò, occorre visualizzare la struttura di un tipico campo nomade.
Le tende nere sono situate a circa sessanta yarde le une dalle altre. Cosicché la vita di ogni singolo gruppo
famigliare è costantemente sotto gli occhi dei vicini che, come in tutte le piccole comunità, sono curiosi e
pettegoli.
Non ci sono muri né stanza private …. ogni famiglia vive alla libera vista delle altre. Non esistono
recinzioni e se non fosse per la presenza dei cani, tutti sarebbero alla merce dei più noiosi ,impiccioni o
curiosi.
Ma i cani funzionano meglio di ogni altra recinzione!
Cosicché la socializzazione avviene solo se voluta. Ogni incontro deriva da un permesso. Se uno non
vuole essere disturbato fa finta di non sentire l’abbaiare incessante dei cani quindi non li richiama, quindi
non ha piacere di ricevere visite. Se invece esce e richiama i cani, la visita è gradita e l’ingresso
consentito. Nel pieno rispetto delle libertà di tutti questo sistema funziona meglio dei moderni
campanelli!
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